Il santo che non voleva traslocare

All’interno dell’abazia, nella nicchia sopra la porta della cappella del Santissimo Sacramento era presente, fino agli anni ’30 del ‘900, una statua di Sant’Antonio Abate.
Mons. Giuseppe Fontana, abate di Isola della Scala dal 1929 al 1959, fece spostare la statua trasferendola nella nicchia sopra la porta laterale destra mettendo al suo posto la statua di San Marco.

Il giorno del trasferimento della statua gli operai incaricati imbragarono il santo e iniziarono a sollevarlo. Con grande stupore videro che il santo scuoteva la testa in segno di disapprovazione; ritentarono una seconda volta ma, appena sollevata, la statua scosse nuovamente il capo. Gli operai impauriti corsero immediatamente in canonica dall’abate gridando che il santo non voleva essere spostato. Una volta accorso ai piedi della statua l’abate, Mons. Fontana, fece nuovamente sollevare la statua e per la terza volta il santo scosse il capo! La paura tra gli operai presenti si fece palpabile, c’era chi gridava al miracolo; l’abate, allora, salì sulla scala e andò a verificare direttamente. In effetti il santo muoveva il capo, ma per il semplice fatto che la testa non era fissata al corpo bensì solamente appoggiata e, una volta issata, iniziava a dondolare. Fissò alla bene e meglio la testa rassicurando i presenti e fece calare la statua che venne subito trasferita nella nuova sede. Il santo trovava finalmente pace nella sua nuova dimora.