Vigili del fuoco volontari

Primi decenni del ‘900; davanti all’autocarro FIAT 18BL posano i vigili del fuoco volontari (da sinistra) Manlio Masetti, Pietro Cristofoli, Umberto Tamassia e Saccomani1

Nei primi anni del ‘900 ogni comune doveva attrezzarsi autonomamente per intervenire in caso di incendio. A Isola della Scala nel 1905 erano disponibili, presso i magazzini comunali, solo alcuni attrezzi e pompe manuali ad uso del Capo Stradino per intervenire in caso di necessità; le pompe, però, non erano riparate a sufficienza e, se utilizzate d’inverno, dovevano essere asciugate per evitare che l’acqua ghiacciando le danneggiasse2. Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco nasce, infatti, come tale con il Regio Decreto-Legge del 27 febbraio 1939 n.333, successivamente convertito in legge n.1570 del 27 dicembre 1941, ed è chiamato inizialmente “a tutelare l’incolumità delle persone e la salvezza delle cose, mediante la prevenzione e l’estinzione degli incendi e l’apporto di servizi tecnici in genere, anche ai fini della protezione antiaerea”3. Prima di allora erano stati creati gruppi di intervento a livello comunale costituiti da cittadini volontari. Con l’istituzione del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, si scelse di mantenere la figura del volontario che veniva iscritto in quadri distinti per ciascun Corpo provinciale e reclutato localmente. I volontari erano chiamati in servizio ogni qualvolta se ne fosse manifestata la necessità e retribuiti limitatamente ai singoli interventi. I componenti volontari acquisivano lo status di agente di pubblica sicurezza e godevano, nell’esercizio delle funzioni di vigile del fuoco, dei benefici concessi agli agenti della forza pubblica. Anche a Isola della Scala viene istituito, nei primi decenni del XX secolo, un servizio di vigili del fuoco volontari. I volontari isolani erano inizialmente dotati di una pompa a mano trainata da un cavallo e, a partire dal 1920, ebbero a disposizione un autocarro militare della prima guerra mondiale di marca Fiat modello 18BL con ruota a raggi e gomme piene, modificato e dotato di autopompa che poteva raggiungere la velocità massima di 25 Km/h. La sede di Isola della Scala si trovava in via Vittorio Veneto nel cosiddetto “palazzo dei pompieri” all’odierno civico n.22. In quell’immobile era parcheggiato l’autocarro FIAT, mezzo che poteva essere utilizzato solo in prossimità di una cisterna d’acqua o di un fossato. Successivamente il distaccamento di Isola della Scala, a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 469/1961 Ordinamento dei servizi antincendi e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e stato giuridico e trattamento economico del personale dei sottufficiali, vigili scelti e vigili del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco venne dotato di un automezzo più funzionale in quanto provvisto di una cisterna. Il comune era incaricato del servizio antincendio e della gestione e custodia dell’autobotte che veniva utilizzata anche per bagnare le strade nel centro durante i mesi estivi, per ridurre la polvere che le vetture sollevavano. I vigili del fuoco volontari erano un gruppo composto da 7/8 elementi, prestavano servizio a seconda della disponibilità di tempo al di fuori della loro occupazione lavorativa. Fra i pompieri volontari che si sono succeduti nel dopoguerra ricordiamo Renzo Gozzi soprannominato “Valvola”, Mosè Trevenzuoli autista con patente speciale, Gianfranco Padovani, Giancarlo Malaman, Arrigo Vescovi, De Brinelli, Vasco Reani, Sebastiano Pascoli e Andrea Bonadiman. Una signora, la nonna di Giancarlo Malaman, che abitava nell’appartamento adiacente la sede dei pompieri, qualora avesse ricevuto una telefonata con richiesta di soccorso, avrebbe azionato una potente sirena posizionata sul tetto udibile in tutto il paese per chiamare a raccolta i volontari. La sirena era quella usata durante la II Guerra Mondiale che riportava alla memoria le corse verso i rifugi e le paure dei bombardamenti; al suono della sirena la popolazione sapeva che c’era in corso un incendio e i ragazzi uscivano sulla strada sperando di assistere al passaggio dei pompieri. Era sempre uno spettacolo unico e interessante. A quel punto i volontari accorrevano per prendere servizio e si recavano sul luogo dell’incendio. Il distaccamento è stato operativo fino agli anni ’80 del ‘900. Nella foto sotto alcuni isolani vigili del fuoco volontari: da sinistra a destra Trevenzuoli Mosè, Reani Vasco, De Brinelli, Pascoli Sebastiano, Malaman Giancarlo.

Punto di Via Vittorio Veneto in cui si trovava la sede. Dal volto usciva l’autobotte.


Ringraziamo per le preziose informazioni forniteci circa la storia dei vigili del fuoco volontari la signora Silvia Bonfante, il signor Rino Gozzi e il signor Sergio Trevenzuoli.

1Foto tratta da Chiappa B., Isola ieri, a cura della Biblioteca comunale di Isola della Scala, Tipo-Litografia F.lli Bologna, Isola della Scala, 1977.
2Relazione del Regio Commissario Vallicelli dott. Alfredo sulla gestione amministrativa durante lo scioglimento del Consiglio Comunale di Isola della Scala, Padova, 1906, pag. 20
3Regio Decreto-Legge del 27 febbraio 1939 n.333, art.1