In questa scheda vogliamo ripercorrere la storia della sanità a Isola della Scala. Le Istituzioni isolane a sostegno dei bisognosi si svilupparono nel corso dei secoli grazie al comune sentimento di aiutare gratuitamente anziani e ammalati. Difficilmente si sarebbero potute realizzare se non vi fossero state persone lungimiranti e magnanime che con impegno e generosità contribuirono alla loro costruzione e al loro funzionamento. Nella trattazione ci siamo fermati prima del declino che ha interessato, a vario titolo, sia la casa di riposo che l’ospedale.
Il più antico ospedale isolano di cui ci è pervenuta memoria era detto «del Colombo» dal nome di un messer Colombo che, in epoca remota, lo aveva dotato di beni immobili. La visita pastorale del 1532 condotta dal vicario del vescovo Gian Matteo Giberti (1524-1543), mons. Filippo Stridonio, fornisce anche l’inventario: tre letti, tre pagliericci e tre lenzuola.
Sempre per volontà del vescovo Giberti l’ospedale del Colombo può vantare l’unione con l’ospedale di Santa Maria della Miseriordia di Verona la cui funzione era quella di cura dei fanciulli orfani.
La custodia era affidata ad un hospedalér di volta in volta eletto, il cui compito era di dare ospitalità soprattutto ai pellegrini. Annesso all’ospedale vi era un oratorio, dotato di pochi campi prativi, dedicato alla Vergine Annunciata. In una mappa del 1611 (riportata sopra) compare come Hospedal della misericordia; venne depredato in occasione del sacco di Mantova del 1630 dalle soldatesche che arrivarono fin qui con le loro scorrerie.
E’ per la presenza di questa struttura che nell’Ottocento l’attuale via Verona era denominata, appunto, via Ospedale. Nella visita pastorale del vescovo Marco Giustiniani (1631-1649) del 1646 si parla di un obbligo di celebrare due messe settimanali, obbligo ereditato dallo xenodochio esistente ove poi sorse, nel 1511, il monastero di Santa Maria Maddalena.
Oltre all’ospedale del Colombo vi è traccia di un secondo ospedale in funzione già dai primi decenni del ‘400; si tratta dell’ospedale di Santa Maria situato in località Bastia e di proprietà del Comune, operò fino al 1509.
L’ospedale civile di Isola della Scala fu fondato a metà ‘800 per curare gratuitamente i poveri del Comune. L’ospedale, per decreto di Re Umberto I, venne eretto in Corpo morale il 13 novembre 1887 (attuale acquisizione di capacità giuridica) che consentiva una certa autonomia di gestione e la possibilità di accettare donazioni 1. Potè così ricevere in donazione dal Comune di Isola della Scala un fabbricato (acquistato dallo stesso comune nel 1884) ridotto ad uso Ospitale e fornito delle necessarie suppellettili e una somma annua di lire 4.920 per il suo mantenimento2. Si trovava in Borgo Ferrari, attuale via Rimembranza, dove successivamente venne costruito l’Istituto professionale per l’agricoltura. A fianco dell’ospedale, per garantire oltre ai conforti materiali anche quelli spirituali, era presente anche un piccolo oratorio (probabilmente quello in uso all’adiacente convento di Santa Elisabetta) demolito in seguito e di cui non resta più nessuna traccia se non alcune foto (si noti nella foto sottostante il retro della cappella nell’angolo in alto a destra). Dal 1895 al 1905 la media annuale degli ammalati accolti è di 107 con il picco di 144 nel 1903; nel 1906 il numero dei degenti è salito a 250. Nel 1906 il direttore dell’ospedale, il dott. Gino Monzardo, getta un grido di allarme evidenziando la necessità di costruire un nuovo edificio prima che la vecchia baracca che porta questo nome cada in rovina. Sempre nelle parole del dott. Monzardo possiamo immaginare lo stato dei luoghi in quel periodo:”Quando io entrai la prima volta nell’Ospitale, vidi un letto da operazioni poco atto allo scopo, mentre una quantità di tavoli, di scaffali, di boccette, ecc. stavano lì a dimostrare come in quell’unico ambiente si dovessero eseguire tutte le operazioni e le medicazioni. Non c’era una saletta da preparazione, nè un armamentario appena sufficiente; non conduttura d’acqua o di gaz, non fornelli, nè caldaie, nè sterilizzatrici, nè altro di buono. Vi confesso che vacillò un poco il mio coraggio davanti a quello spettacolo […]”3. Il lavoro dei medici è supportato dalla presenza di alcune suore.
Per quanto riguarda la casa di riposo è nel 1889 che l’amministrazione comunale emette un provvedimento istitutivo. Bisognerà attendere l’11 maggio 1890 per l’inaugurazione, con il nome di Asilo di Mendicità Giuseppe Garibaldi, collocato in alcuni locali adiacenti l’ospedale configurandosi come un reparto dello stesso.
Per le mutate esigenze della popolazione già a partire dai primi anni del ‘900 si realizzano i primi progetti per la realizzazione di un nuovo ospedale da realizzarsi in via Roma.
Anche due abati vollero dare il loro personale contributo alla realizzazione del nuovo ospedale: Pietro Garzotti, morto nel 1885, aveva lasciato nel testamento una somma di Lire 5.000 a beneficio dei malati della parrocchia ed eventualmente da usarsi per contribuire alla costruzione del nuovo ospedale e l’abate Manfredi Vincenzo dispose un legato di Lire 3.500 a favore dell’ampliamento sempre dell’ospedale4. Il nuovo nosocomio, inaugurato nell’aprile del 1913, venne realizzato grazie al contributo di tanti altri benefattori tra i quali si ricorda il dott. Aurelio Masotti medico condotto e sindaco di Isola della Scala dal 1906 al 1912. Masotti si prodigò per molti anni a favore dell’ospedale sia nella sede di via Rimembranza sia nella nuova sede; segnato da gravi sventure familiari, prima la morte della moglie e anni dopo dell’unico figlio, volle costituire erede universale di tutte le sue sostanze “l’ospedale Civile di Isola della Scala”. Si parla della cospicua somma di lire 200.000. All’interno dell’ospedale assieme ad altre tre lapidi di altrettanti benefattori vi è quella di Masotti. Masotti non poté assistere all’inaugurazione ufficiale dell’ospedale, divenuto una delle istituzioni sanitarie più importanti della provincia, nell’aprile del 1913 in quanto morì il 25 giugno del 1912. Il bando, pubblicato il 25 gennaio 1910, prevedeva una spesa complessiva di £. 104.991,16 con la consegna dell’edificio finito entro sei mesi dall’assegnazione5. Nel nuovo ospedale trovò posto, al primo piano, anche l’asilo di mendicità (la foto in basso a destra mostra l’ospedale alcuni anni dopo l’inaugurazione). A fianco dell’ospedale venne realizzato anche un oratorio.
Durante il bombardamento del 28 gennaio 1944 anche l’ospedale venne seriamente danneggiato; la ricostruzione avvenne a conflitto terminato. Mancando ogni possibilità di ottenere fondi dallo Stato, le cui casse erano dissestate a seguito della guerra, non vi fu altra possibilità che avviare una raccolta di denaro tra i cittadini isolani. Su impulso del Cav. Antonio Rossi, che presiedeva l’Amministrazione dell’Ospedale Civile e della Casa di Riposo, venne emesso dall’Ente Ospedaliero Isolano un prestito obbligazionario cittadino di circa due milioni di lire, prestito che venne rimborsato in dieci anni al tasso del cinque percento. L’ospedale tornò così in funzione in tempi rapidi e vide anche il suo ampliamento con l’aggiunta, al corpo centrale, di un nuovo piano.
Dopo la guerra, per le aumentate esigenze dell’ospedale, lo spazio dedicato agli anziani andò via via riducendosi fino ad essere trasferito in un piccolo edificio adiacente. E’ a partire dal 1959 che casa di riposo e ospedale hanno contabilità e bilanci separati.
L’importanza raggiunta dall’ospedale venne riconosciuta nel 1980 quando a seguito della riforma sanitaria vennero costituite le Unità Sanitarie Locali e Isola della Scala venne scelta come sede dell’ULSS n°27.
Nell’ottobre del 1959 inizia la costruzione della prima ala dell’attuale sede della casa di riposo che entra in funzione nel 1963 con il nome di Casa di Riposo “Benedetto Albertini” in ricordo del benefattore che aveva lasciato una consistente eredità. Con la legge n°132 del 12/02/1968 gli enti ospedalieri vennero chiamati a svolgere esclusivamente assistenza sanitaria, pertanto, l’ospedale di Isola della Scala non poteva svolgere anche assistenza agli anziani che doveva essere demandata ad apposita istituzione. A partire dal 1969 le istituzioni diventano due: Ente Ospedaliero Generale di Zona e Casa di Riposo Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB). In data 13 maggio 2006 avviene l’inaugurazione della nuova ala della casa di riposo; lo stesso anno riprendono i lavori per la ristrutturazione della vecchia ala edificata nel 1959. Domenica 24 dicembre 2006 scoppia un incendio che brucia parte del nuovo tetto in legno in costruzione sulla vecchia ala; il tempestivo intervento dei vigili del fuoco permette di domare le fiamme in un’ora. La Casa di Riposo totalmente rinnovata è stata inaugurata il 5 aprile del 2008.
1Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia n°231 del 1° ottobre 1887.
2Delibere del Consiglio Comunale di Isola della Scala del 16/12/1885 e del 19/05/1886.
3Gino Manzardo, Relazione Statistica delle principali operazioni chirurgiche eseguite dal 1° marzo 1904 al 31 gennaio 1905, Isola della Scala, 1905.
4Relazione del Regio Commissario Vallicelli dott. Alfredo sulla gestione amministrativa durante lo scioglimento del Consiglio Comunale di Isola della Scala, Padova, 1906, pag. 66
5Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n° 875 del 25 gennaio 1910.
Testi di riferimento:
A) Gozzi R., Casa di Riposo Benedetto Albertini, pubblicato a cura della Casa di Riposo Benedetto Albertini, Isola della Scala 2009.
B) Chiappa B., ISOLA DELLA SCALA, Territorio e società rurale nella media pianura veronese, pubblicato a cura del Comune di Isola della Scala, Vago di Lavagno, 2002, scheda n°39 pag. 89 e scheda n°155 pag. 317.
C) Stanzial V., Persone e fatti del ‘900 Isolano, edito dalla Cooperativa Sociale La Scintilla, Isola della Scala, 2003, pagg. 25, 26,80.
D) Nuovo Statuto della Casa di Riposo Benedetto Albertini allegato alla delibera n°29 del 03/03/ del Consiglio di Amministrazione.