Mulini e pile

In questa scheda vengono riportati i mulini da grano e le pile da riso che in passato erano funzionanti nel territorio di Isola della Scala. Dell’esistenza di mulini idraulici che servivano la comunità vi è traccia ad Isola a partire dal XII secolo. A seguito dell’introduzione della coltivazione del riso a Verona nel ‘400 si assistette ad un adeguamento, e perfezionamento, dei mulini per poterli utilizzare anche nella lavorazione di questo nuovo cereale. Grazie ai ricchi proprietari terrieri, che recuperarono ampi territori vallivi, si assistette al massimo sviluppo nella lavorazione del riso a partire dalla metà del ‘500. Di alcuni mulini o pile non vi è più traccia se non l’indicazione su vecchie mappe. Tutti i mulini schedati utilizzavano la tecnologia a ruota verticale azionata dalla forza dell’acqua che scorreva nella parte inferiore; questo sistema, grazie all’utilizzo di una ruota dentata detta “scudo”, trasformava il movimento di rotazione da verticale (della ruota) in orizzontale (nella macina) oltre a permettere la moltiplicazione dei giri. 


Mulino della Giarella

Il Mulino della Giarella si trova nel punto di confluenza tra il Tartaro e il Piganzo, come riportato in basso a destra della mappa1 del 1804.
Il mulino veniva impiegato per la macina dei cereali; la notizia più antica risale al 1411.
Gli edifici del mulino erano di proprietà della pieve abbaziale e di vari signori privati succedutisi nei secoli; nel 1531 risultano in funzione 6 ruote idrauliche. 
La pieve fu presente nella proprietà fino al ‘900.
All’interno del cortile è presente lo stemma della famiglia Bra’.


1Mappa contenuta nel registro generale dimostrante i beni soggetti a Decima realizzato nel 1804, foglio R, conservato presso l’Archivio Parrocchiale di Isola della Scala.


Mulino e pila del Palasio

Il Mulino del Palasio si trovava lungo il fiume Tartato all’altezza di Via Degli Emili. Il nome deriva dal fatto che annesso al mulino vi era un altro edificio, un “palazzo”, attualmente visibile percorrendo la via. Nel 1531 risultano in funzione 4 ruote idrauliche. Sul finire del ‘500 venne aggiunta una pila da riso.  
A partire dai primi anni del ‘900 la Privilegiata Impresa Einstein, gestita dai fratelli Rudolf e Hermann Einstein, quest’ultimo padre del più noto premio nobel Alfred, installò un generatore che sfruttava la forza del fiume per la produzione di energia elettrica destinata alla pubblica e privata illuminazione. 

Iscrizione che ricorda la ristrutturazione del mulino ad opera di Giuseppe Schioppo avvenuta nel 1758.

Ubicazione: Isola della Scala,Via Emilei, Mulino del Palasio

Oggetto: Restauro del manufatto

Data: 1758

Iscrizione: NOB
IOSEPH SCLOPPVS
A FVNDAMENTIS CONSTRVCTA
ANNO DOMINI MDCCLVIII
[…] PRIVS CADENS
ERAT 


1Mappa contenuta nel registro generale dimostrante i beni soggetti a Decima realizzata nel 1804, foglio Z, conservato presso l’Archivio Parrocchiale di Isola della Scala.


Pila dei Boschi

Non lontano dalla Villa Bra’, in località Boschi, è presente una pila da riso, la più antica di quelle esistenti in Isola della Scala, perfettamente conservata; fu costruita in seguito ad una richiesta del 1612 inoltrata dalla famiglia Bra’ al Doge di Venezia.


Mulino e Pila del Boschetto

Il Mulino del Boschetto si trova sulla strada che da Isola della Scala porta a Villafontana; è collocato sopra la fossa Speziala e risale a fine ‘600.


Pila di località La Grassa

Questa pila si trova sulla strada che da Isola della Scala porta a Villafontana. E’ collocata in località La Grassa sulla fossa Peccanella; il proprietario Antonio Pomodoro la edificò su richiesta del 1691. 


Mulino e Pila Maltempo

Questo mulino si trova al termine di contrata Doltra sulla strada che conduce alla località Vo’. Nel 1804 risulta di proprietà della famiglia Pindemonte assieme alla Pila di Oseggiolo e a quella del Vo’.


Mulino e Pila dell’Abate

Le prime notizie di un mulino sul corso del Piganzo, posto a qualche centinaio di metri dall’Abbazia, risalgono agli inizi del ‘400; dopo il 1731 venne aggiunta anche la pila. La proprietà fu sempre della parrocchia fino al 1931. Al suo interno un’iscrizione ricorda la sua ristrutturazione voluta dall’allora abate don Pietro Garzotti nel 1879.

Ubicazione: Pila dell’Abate, sopra porta di ingresso
Oggetto: restauro della pila
Data: 1879
Iscrizione:
QUOD ANTIQUITUS PIETAS EXTRUXERAT AEDIFICIUM
SIBI ET IN MUNERE SUCCESSORIBUS
AEDIBUS ADDITIS
REFECIT AMPLIAVITQUE
GARZOTTI PETRUS VERONENSIS
ABBAS ARCHIPRESBYTER INSULAE SCALARUM
KALENDIS NOVEMBRIS A.D. MDCCCLXXIX.
BENCIOLINIO COESARE ARCHIT.O MALAGNINI ALOYSIO MECCAN.
NOVELLIO JOSEPHO PROVV.RE PISANO JOANNE MAG.O
Traduzione: 
Pietro Garzotti, veronese, arciprete abate di Isola della Scala restaurò e ampliò a proprie spese, lasciandolo nella disponibilità dei suoi successori, l’edificio da tempo immemore esistente grazie al rispetto religioso, ivi compresi gli edifici annessi, alle calende di novembre dell’anno del Signore 1879, e si avvalse dell’intervento dell’architetto Cesare Benciolino, del meccanico Aloisio Malagnini del 
provveditore Giuseppe Novelli e del mastro Giovanni Pisano.


Pila di corte Campolongo

Questa pila si trova sul lato est di corte Campolongo (rettangolo verde); venne costruita, su richiesta dei fratelli Salvi del 2 agosto 1784, sulla fossa Moceniga.


Pila di Corte Oseggiolo

Di questa pila, situata a fianco di corte Oseggiolo, rimane ancora la struttura muraria sulla fossa Vecchia. Della sua presenza vi è traccia su di una mappa già dal 1571; nel 1804 risulta di proprietà della famiglia Pindemonte. La pila era dotata di dodici piloni e un mulino a due macine.


Pila del Seren

La pila si trova presso la corte Seren sulla strada che da Isola della Scala porta a Villafontana. E’ situata sopra la fossa Peccanella; nel 1691 risulta di proprietà di Antonio Pomodoro.


Pila di San Giorgio

Questa pila si trovava sulla fossa Nuova in località San Giorgio; attualmente non vi è più traccia della sua presenza se non un edificio nuovo costruito nel punto in cui doveva sorgere.


Mulino e Pila di Villafontana

Il mulino, che si trova sul fiume Menago, è documentato già dal XVI secolo e di proprietà della famiglia Cerini; la presenza di una pila risulta a partire già dagli inizi del ‘600.



Pila del Vo’

Questa pila è inserita nel contesto della villa della famiglia Pindemonte in località Vo’. A metà del ‘500 si inizia la risicoltura nei loro possedimenti tanto che dal ‘600 compare nelle mappe una pila situata sulla fossa Vecchia poco distante dalla villa. In una supplica del 1753 viene richiesto lo spostamento della pila sulla fossa Nuova in aderenza al complesso della villa dove tutt’ora si trova. All’interno delle strutture della corte è conservata una pila proveniente da Corte Alta nel comune di Roverbella. Risulta attivato nella parte ovest della corte, inoltre, tra il 1855 e il 1856 un trebbiatoio mosso da una ruota a pale a cui si aggiunge, alcuni anni dopo, uno sgranatoio di granoturco.


Pila del Baldòn


Pila di San Gabriele

La prima pila in questa località, san Gabriele, venne costruita nel 1659 su volere della famiglia Zenobio sulla fossa Zenobia; di questa pila non resta più nessuna traccia. Fu trasferita all’interno della corte padronale nel 1706 sempre sulla fossa Zenobia; ad oggi sono ancora visibili i ruderi.


Pila della Palazzina

Questa pila si trovava sulla fossa Graicella, ad oggi di essa non rimane nessuna traccia; venne costruita nei primi anni del ‘600 dalla famiglia Magnini nelle vicinanze della loro villa padronale alla Palazzina.


Pila del Padoàn

Questa pila era presente a metà dell’odierna via Sant’Ippolito nella zona ancor oggi denominata Pila del Padovano. Fu fatta costruire, a metà ‘600, da Mattio Padovani. Ad oggi non vi è più traccia; indicativamente era costruita nella posizione indicata dal rettangolo rosso.



Mulino e Pila della Gabbia

Questo mulino, di cui rimane ad oggi la struttura muraria, si trova sulla fossa Brà in località Gabbia; venne edificato tra il ‘700 e l”800.


Pila di Passolongo detta “Pila Vecia”

Questa pila, ancora funzionante, dista qualche centinaio di metri da Corte Passolongo e si trova sulla fossa Zenobia. Venne costruita da Domenico Cristato tra il 1653 e il 1656.


Pila delle Caselle

Questa pila, realizzata a fine ‘600, si trovava nella frazione Caselle di Isola della Scala ed era di proprietà della Famiglia Fumanelli; nel rettangolo rosso è indicato il luogo dove doveva essere stata costruita come da mappa sotto riportata.


Pila di Pellegrina

Questa pila, di cui oggi nulla resta, era stata fatta costruire dalla Famiglia Pellegrini attorno al 1624 e si trovava sul vecchio corso del Tartaro, oggi Tartarello.
Nel riquadro rosso è visibile il luogo dove, indicativamente, era stata realizzata la pila e nel riquadro verde è indicato il mulino di Erbè per la cui costruzione venne realizzato un nuovo canale, deviando il corso del Tartaro: tale nuova fosse divenne poi il nuovo corso del Tartaro e l’originario percorso divenne secondario con il nome di Tartarello.


Pila della Cula’

Ad alcune centinaia di metri più a sud di corte Campolongo, in territorio di Tarmassia, si trova questa pila anch’essa posta sulla fossa Moceniga, la data di costruzione è collocabile a fine ‘600.


Testi di riferimento:

Chiappa B., La risicoltura veronese, Vago di Lavagno, 2012.
Chiappa B., I MULINI DA GRANO della pianura veronese, Vago di Lavagno, 2015.
Chiappa B., Catastico delle pile da riso della provincia veronese, in Governo ed uso delle acque nella Bassa Veronese, contributi e ricerche (XIII – XX sec.) a cura del Centro Studi per la storia della Bassa Veronese, Vago di Lavagno, 1984.
Chiappa B., Sandrini A., Villa Pindemonte a Isola della Scala, Stamperia Valdonega, Arbizzano, 2001.
Chiappa B., Antiche corti rurali nel comune di Isola della Scala, pubblicato a cura della Biblioteca Comunale di Isola della Scala, Verona, 1981.