Viaggio tra gli oratori e le chiese parrocchiali presenti
sul territorio di Isola della Scala
L’origine degli oratori fu quasi sempre gentilizia. Erano i signori del luogo che li facevano costruire e li dotavano di una rendita. Se questa era tale da garantire, da sola o assieme ad altre, la presenza di un cappellano celebrante si aveva anche la cappellania. Il diritto di scegliere il cappellano spettava a chi aveva costituito la cappellania. Gli oratori sorsero numerosi soprattutto nel ‘700 per assicurare alla popolazione la possibilità di soddisfare al precetto domenicale specialmente nella stagione invernale.
- Chiesa della Madonna al ponte della Formiga
- Oratorio dell’Annunciata
- Oratorio di Sant’Antonio
- Oratorio di San Michele
- Oratorio di Santa Margherita
- Oratorio di San Giorgio
- Oratorio di San Francesco Saverio
- Oratorio dell’Immacolata
- Oratorio di San Zenone
- Oratorio di Sant’Anna
- Oratorio di Santa Croce
- Oratorio di San Francesco di Paola a Saccovenèr
- Oratorio San Francesco di Paola al Baldòn
- Chiesa della Vergine Immacolata
- Oratorio di Sant’Ugo
- Chiesa della Madonna del Carmine
- Oratorio San Vincenzo
- Oratorio del Santo Bambino di Praga
- Oratorio di San Francesco
- Oratorio Sant’Antonio a S. Gabriele
- Oratorio dei Santi Ippolito e Cassiano
- Oratorio del vecchio ospedale civile
- Oratorio della Santa Madre di Dio
- Oratorio di Sant’Agata
- Oratorio della Madonna di Pompei
Santuario
Conventi e monasteri
Chiese parrocchiali
Per la stesura di questa parte ci siamo basati sul testo del prof. Bruno Chiappa, SANTO STEFANO DI ISOLA DELLA SCALA, una parrocchia attraverso i tempi, pubblicato a cura della parrocchia di Isola della Scala nel 1979. Per uno studio più approfondito consigliamo comunque di consultare la bibliografia.