Sopra l’altare dedicato a San Carlo Borromeo, presente in abazia, è collocata la statua di Sant’Antonio con il Bambino che venne qui collocata nel 1828 dopo essere stata prelevata dal convento di Santa Maria Maddalena; è opera di Pietro Ranuzzi, identificabile con lo scultore Pietro Todesco e venne realizzata tra il 1653 e il 1656.

Negli occhi del Santo e del Bambino si narra fossero incastonati quattro bellissimi diamanti. Le quattro pietre preziose vennerono rubate, nottetempo, tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900.
Negli anni ’30 del ‘900 si presentò in canonica all’allora abate Mons. Fontana un signore proveniente dalla Svizzera che gli raccontò una storia incredibile. A suo dire i diamanti erano stati sottratti da un suo zio parecchi anni prima e dal momento del furto erano sempre appartenuti alla sua famiglia. Purtroppo da allora la sua famiglia era caduta in disgrazia e tutti i famigliari non avevano più avuto pace. Riconducendo le accadute sventure alla giustizia divina come punizione per il sacrilego gesto, aveva riportato i diamanti a Isola della Scala, riconsegnandoli all’abate nella speranza che si interrompesse la catena di infausti eventi. L’abate accettò i diamanti augurando ogni bene al malcapitato.
Ad oggi la statua del Santo e il Bambino sono ancora privi delle pietre preziose risulta, pertanto, difficile stabilire quale nuova destinazione abbia interessato i diamanti.