Affreschi dell’altare della Madonna del Rosario

a cura di Filippo Bonfante

Tra luglio e febbraio 2003 la squadra di restauratori, diretti dall’Arch. Gianantonio Prospero, è intervenuta sulle pareti degli altari del transetto riportando alla luce gli affreschi ottocenteschi, opera di Canella il Vecchio, completamente ricoperti di tinta bianca negli anni ’60.

A sinistra il soffitto completamente coperto di tinta bianca. A destra il soffitto con gli affreschi riscoperti.


Nel catino dell’abside del transetto sinistro sono visibili delle scritte che accompagnano le decorazioni emerse dai recenti restauri. Sono, da sinistra a destra, “sicut cedrus”, “quasi palma”, “quasi plantatio rosae”, “quasi oliva”, “quasi platanus”. Esse sono tratte dalla Sacra Scrittura, e precisamente dal libro del Siracide, 24.13-14. E’ una pagina di alto valore teologico, ma anche letterario, dove la sapienza personificata tesse il proprio elogio. Nei due versetti citati dice, infatti: “Son cresciuta alta come cedro del Libano e come cipresso dei monti dell’ Ermon. Son cresciuta come una palma d’ Engaddi, come un roseto di Gerico, come ulivo che spicca in pianura, mi son fatta alta come platano. ” Nella versione latina, questi versi suonano, appunto: “quasi cedrus exaltata sum in Libano et quasi cypressus in monte Sion et quasi palma exaltata sum in Cades et quasi plantatio rosae in Hiericho quasi oliva speciosa in campis et quasi platanus exaltata sum iuxta aquam in plateis.” Data la denominazione di Altare del Rosario, probabilmente nell’intenzione di chi ha ideato la decorazione della cappella tali parole erano intese come riferite a Maria Santissima, secondo una tradizione che in passato tendeva ad ampliare le litanie mariane oltre le formule che conosciamo ora. L’allusione al roseto, ad esempio, ci fa supporre l’esattezza di tale interpretazione, essendo la rosa un elemento simbolico di forte carattere mistico e di particolare significato mariano (“rosa mystica” recita appunto una delle litanie).


Di seguito riportiamo alcuni particolari degli affreschi.