
Della presenza di una chiesa a Tarmassia ci sono testimonianze già a partire dal XIII secolo1. La chiesa era intitolata a Santa Maria e solo dalla metà del Quattrocento appare dedicata a San Giorgio. La sua collocazione era su di un terreno paludoso sulla via per Villafontana presso il Menaghetto. Nella visita pastorale del 10 ottobre 1530 il vescovo di Verona Gian Matteo Giberti (1524-1543) si fermava presso la chiesa detta “vecchia” e poi proseguiva per la nuova parrocchiale di San Giorgio di Tarmassia. Nelle successive visite pastorali il vescovo Giberti ordina di abbattere il campanile della “vecchia” chiesa e di utilizzare i laterizi per la nuova parrocchiale, chiede però che l’edificio venga mantenuto intatto ad uso del culto. E’ probabile che sul finire del Cinquecento, conclusa la costruzione della nuova parrocchiale, sia iniziato il suo progressivo abbandono. Ad oggi nulla rimane di questo sacro edificio.
1 Filippo Faccincani, Isola della Scala – Viaggio tra arte e fede, Ed. Cercate, Verona, 2017, pag. 199