Il fiume Tartaro nasce nel comune di Povegliano Veronese in località Dosso Poli da alcune risorgive naturali. Giunto a Isola della Scala riceve le acque del Tartarello e del Piganzo. La sua lunghezza complessiva è di circa 52 chilometri; in territorio rodigino il Tartaro assume il nome di Canalbianco, attraversa il Polesine e si immette nel Po di Levante per sfociare nell’Adriatico. Le sue acque hanno favorito gli insediamenti umani fin dall’età del bronzo grazie alla ricchezza del patrimonio ittico che garantiva una fonte alimentare. Fino agli anni ’60 del novecento la pesca ha rappresentato una fiorente attività economica; rimane oggi solo la pesca sportiva nelle cave. Le acque del Tartaro sono legate anche alla coltivazione della varietà Vialone Nano del riso italiano la cui caratteristica è di essere coltivato in terreni bagnati da acque di risorgiva; è per questo che numerosi sono i mulini e le pile che si trovano lungo il suo percorso.
Tratto del fiume Tartaro dal mulino della Giarella a Isola della Scala al mulino di Erbe’.
Filmato realizzato a gennaio 2021, lunghezza del tratto circa 4,5 km.
Tratto del fiume Tartaro che costeggia corte Previdi con la chiesa dedicata alla Madonna del Carmine.
Testo di riferimento: Consorzio di Bonifica agro veronese Tartaro Tione, Il Tartaro tra passato e presente, Isola della Scala, 1998