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Il Santuario della Bastia sorge nella località omonima, su un rialzo ai margini della depressione valliva del Tartaro, isolato fra il verde delle colture. Il suo nome è certamente da mettersi in relazione coll’esistenza di una “bastita”, cioè un riparo difensivo per le popolazioni rurali, eretto nel ‘400 e presto caduto in disuso. Una scritta sulla sinistra del portale reca il nome dei costruttori, o dei committenti, e l’anno di costruzione: CHEBIZO WARIENTO ET ANNO A.D. MCXXVI HOC OPUS FECERUNT. Dal 1700 fu giuspatronato della famiglia Pantei di Bovolone. E’ a navata unica con pianta liturgicamente orientata a mattina. Il pinnacolo del campanile venne fatto costruire negli anni ’50 dall’allora Abate Mons. Fontana.
L’interno presenta il soffitto a capriate e tre altari; entrando a destra è collocata una acquasantiera in marmo rosso su colonna proveniente dalla chiesa parrocchiale.
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Per la stesura di questa parte ci siamo basati sul testo del prof. Bruno Chiappa, LA CHIESA DELLA BASTIA, pubblicato a cura della parrocchia di Isola della Scala, Verona 1977.